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Carnevale e Copacabana, perché sogniamo il Brasile?
E le altre news della settimana
Open Finance, ci stiamo muovendo troppo presto?
Delle critiche che ho ricevuto dai potenziali investitori nelle ultime settimane quella che non ho capito è il supposto anticipo di tempo con cui ci stiamo muovendo sul mercato.
Vorremmo lanciare una prima versione di Klear il prossimo novembre, quando saremo ancora almeno qualche mese in anticipo rispetto all’entrata in vigore del regolamento FIDA.
Ci sono altri Paesi, non molti per la verità, che sull’Open Finance hanno tracciato la via e uno di questi è il Brasile.
Al terzo anno di Open Finance, ovvero della possibilità di prevedere l’accesso regolamentato per tutti i servizi finanziari e la visibilità dei dati finanziari del cliente presso altri intermediari, questi sono i numeri di quello che mi risulta essere il più grande ecosistema di servizi finanziari e di condivisione dei dati al mondo.
51,9 miliardi di chiamate API con un tasso di successo del 93% - contro 11,6 miliardi di chiamate e un tasso di successo dell'88% nel 2022
42 milioni di consensi attivi - un aumento del 97% da gennaio a dicembre 2023
Raggiungimento di oltre 27,7 milioni di clienti - il 15% della popolazione bancaria brasiliana
Il caso virtuoso del Brasile non è l’unico.
I Paesi che hanno adottato iniziative nell’ambito dell’Open Banking e dell’Open Finance a livello mondiale sono oltre 40.
L’approccio seguito non è univoco: si va da quello prescrittivo di Paesi quali Canada, Brasile e Sud Africa, dove le autorità istituzionali prevedono l’emanazione di framework normativi e/o tecnologici di riferimento per determinate categorie di player; a quello facilitativo di Paesi quali le Filippine, dove la Banca Centrale ha emesso delle specifiche linee guida per stimolare la collaborazione tra gli attori e sostenere l’inclusione finanziaria; a quello market-driven, in cui sono i player di mercato a definire gli standard e i servizi, senza interventi delle autorità.
In Europa le istituzioni comunitarie stanno lavorando a una serie di evoluzioni di carattere normativo, quali il progetto di revisione della PSD2 e la realizzazione di un Open Finance Framework.
Quali dati entreranno nel perimetro del Framework?
contratti di credito ipotecario, prestiti e conti, eccetto i conti di pagamento come definiti nella Direttiva sui Servizi di Pagamento (UE) 2015/2366, inclusi i dati su saldo, condizioni e transazioni
risparmi, investimenti in strumenti finanziari, prodotti di investimento basati su assicurazioni, cripto-asset, immobili e altri beni finanziari correlati, nonché i benefici economici derivanti da tali beni
diritti pensionistici nei regimi pensionistici occupazionali
diritti pensionistici sulla fornitura di prodotti pensionistici personali paneuropei
prodotti assicurativi non vita, ad eccezione dei prodotti assicurativi per malattia e salute
dati che fanno parte di una valutazione del merito creditizio di una impresa raccolti come parte di un processo di richiesta di prestito o di richiesta di rating creditizio
Con il permesso del proprietario, i loro dati sarebbero resi disponibili per sviluppare e fornire prodotti e servizi finanziari su misura e basati sui dati.
Secondo le istituzioni europee, questo nuovo contesto normativo aiuterebbe le piccole imprese e le startup ad attrarre nuovi clienti, ridurre i costi e le barriere all'ingresso, aumentando così la competizione e l'innovazione per i prodotti e servizi finanziari.
I clienti deciderebbero come e da chi i loro dati finanziari vengono utilizzati. L'accesso dovrebbe essere basato sul permesso esplicito dei clienti e gli utenti dei dati dovrebbero specificare cosa intendono fare con essi. I dati non potrebbero essere trasferiti a terzi senza il permesso. Inoltre, il consenso potrebbe essere ritirato in qualsiasi momento e gratuitamente.
Alla luce del contesto normativo che si sta delineando, c’è qualche buon motivo per immaginare che in Europa la crescita non sia analoga a quanto visto in Brasile?
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