Come cambia il paradigma della consulenza

Cari amici,
ci ritroviamo dopo un mese su questo spazio, per approfondire i progressi di Klear nel mese di maggio. Non vorrei però che questo spazio diventasse un elenco di metriche e task portate a termine dal team. Quindi non mancherà un approfondimento sui ragionamenti che più ci stanno appassionando in queste settimane. 

Dagli approfondimenti di questa newsletter, nascono dialoghi interessanti con manager del settore, clienti, imprenditori, ma anche con gli stessi colleghi di Klear.

Gli utenti attivi sono oltre 1800 e nonostante attività di paid marketing non siano ancora attivate, il flusso di nuovi utenti è costante con la media giornaliera in crescita.

Un utente su tre ha già sincronizzato almeno un conto corrente o inserito un investimento all’interno di Klear. Una percentuale in leggera crescita se si considerano anche gli altri asset e le passività.

Nel corso dell’ultimo mese abbiamo rilasciato due nuove funzionalità: “Ragiona con Klear” e “Progetti” (lanciata solo la scorsa settimana), e i primi numeri sono incoraggianti:

Oltre 400 utenti hanno utilizzato “Ragiona con Klear”, con un risultato curioso: l’argomento più richiesto è stato il Fondo di Emergenza – una sorpresa positiva che ci fa riflettere sulle reali priorità degli utenti.

Più di 100 progetti sono stati simulati: un dato interessante, considerando il recente rilascio della funzionalità. Il numero potrebbe crescere significativamente nei prossimi giorni, ma ci conferma anche una sfida importante: molte persone fanno fatica a concretizzare i propri progetti di vita.

Su questo Klear vuole intervenire: una chiamata con il nostro team o un’interazione più personalizzata con l’intelligenza artificiale potrebbero essere strumenti chiave per aiutare gli utenti a fare il primo passo.

Il dialogo con l’industria, nel frattempo, è entrato nel vivo, con diversi tavoli di lavoro aperti con società che operano nel settore bancario e limitrofi. Qua purtroppo devo iniziare a tirare il freno con la trasparenza, nel rispetto di quelle grandi società che stanno utilizzando il loro tempo per un dialogo proficuo con una startup ancora così poco rilevante sul mercato come Klear.

Ieri è uscito il settimanale Panorama che ci ha dedicato due pagine di approfondimento. Se capitate in edicola, ve lo consiglio. Senza nulla togliere a tutti gli articoli che hanno parlato di noi, questa volta ho percepito, nella lunga intervista, di aver passato molto bene i concetti principali che animano questa iniziativa.

Oggi, quindi, con voi proverò a fare un passo oltre a quanto vedete su Klear, sperando di essere altrettanto efficace nello spiegare come penso che Klear debba cambiare il mercato.

O approfittare di un cambiamento che è già in atto?

All’interno del sistema bancario la consulenza finanziaria viene spesso presentata come gratuita, anche se i clienti sono sempre più consapevoli che i costi sono nascosti nei prodotti offerti dalla banca, una situazione che genera un inevitabile conflitto di interessi. Questo modello danneggia l’investitore, favorendo strumenti più remunerativi per le banche anziché più efficaci per le necessità del singolo cliente. Nonostante la crescente diffusione degli ETF, le reti tradizionali continuano a privilegiare soluzioni costose, ma i segnali sono quelli di un mercato che è pronto a cambiare.

Proprio in questo scenario, secondo me, una startup può ribaltare il paradigma proponendo un modello fondato su:

  1. Consulenza a pagamento esplicito, non mascherata
    Il valore della consulenza deve essere riconosciuto e retribuito in modo trasparente. Solo così il consulente può davvero essere indipendente e allineato con gli interessi del cliente.

  2. Accesso a strumenti efficienti e a basso costo (ETF, index fund)
    Una consulenza moderna deve privilegiare la performance netta e l’efficienza, non la marginalità per l’intermediario. Senza dimenticare i fondi, che andranno selezionati secondo logiche diverse da quelle viste fin qui.

  3. Piattaforme digitali per abbattere i costi di struttura
    L’eliminazione dei costi fissi legati alla rete fisica consente di offrire servizi professionali a una platea più ampia, con un pricing sostenibile. La digitalizzazione dei processi potrà lasciare ai consulenti più tempo per affiancare il cliente su tematiche che esulano dalla scelta degli strumenti.

  4. Estensione dei servizi "private" anche ai clienti non HNWI
    La tecnologia consente di rendere accessibili servizi di alto livello, tipicamente riservati agli high-net-worth individuals, anche a clienti con patrimoni più modesti, ma con esigenze complesse.

  5. Educazione finanziaria e user experience
    Una piattaforma che semplifica, spiega e accompagna, dando al cliente e alla sua famiglia strumenti concreti per diventare parte attiva delle proprie decisioni. Non si tratta solo di far crescere il capitale, ma di supportare il cliente su pianificazione successoria, fiscalità, consulenza immobiliare, educazione finanziaria. Un servizio olistico, umano, completo, che oggi è negato a chi non raggiunge certe soglie patrimoniali, ma non ha certo meno bisogno di guida.

Il futuro della gestione patrimoniale, secondo noi, sta in un nuovo approccio che rimette la persona – e non solo il suo patrimonio – al centro

Un approccio accessibile, trasparente, efficiente.

Una startup può davvero rivoluzionare questo settore non solo tagliando i costi, ma esaltando la consulenza, estendendo servizi di alta qualità a una platea molto più ampia. La vera rivoluzione non sarà una nuova app ma un nuovo patto fiduciario, costruito su competenza e prossimità, questa volta alla portata di tutti.

Grazie alle decine di utenti che hanno manifestato interesse alla nostra prossima campagna di crowdfunding! Non vi ho spammato di mail inutilmente, sarete avvisati per l’apertura della finestra prioritaria dedicata agli amici di Klear. Se pensi sia una buona idea partecipare all’iniziativa, fammelo sapere qui, hai ancora tempo per farlo.

Grazie per far parte di questa community. Il tuo percorso verso una gestione finanziaria più consapevole è anche il nostro.

A presto,
Fede e il team di Klear

C’è chi vede le cose come stanno e chiede: "Perché?"

C’è chi sogna le cose in maniera diversa e si chiede: “Perché no?”

In Klear, vogliamo far parte della seconda categoria.

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